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Un faro di speranza: La scalata al Monte San Vicino per i bambini dell’Ucraina

Nelle terre suggestive dell’Appennino umbro-marchigiano, una missione diversa ha illuminato il Monte San Vicino. Si tratta di un’iniziativa portata avanti dall’associazione “Insieme Per Ucraina – ODV”, in collaborazione con altre associazioni amiche, con l’intento di chiamare all’azione i leader mondiali e attirare l’attenzione sulla crisi umanitaria che affligge migliaia di bambini in Ucraina. insieme_tutti

Un’Iniziativa di Solidarietà e Collaborazione

Non siamo stati soli in questa missione di consapevolezza e speranza. Abbiamo avuto l’onore di essere affiancati dai rappresentanti delle altre associazioni amiche: “Leleka” da Rimini e la “Comunità Ucraina delle Marche” di Ancona. Questo ha rafforzato il messaggio e dimostrato che la preoccupazione per il futuro dei bambini ucraini è una causa condivisa.

L’Obiettivo della Missione

Bohdan Onyshchak, vicepresidente di “Insieme Per Ucraina”, ha chiarito l’obiettivo dell’ardita impresa: “Desideriamo portare alla luce una questione ancora troppo poco discussa, quella della deportazione illegale di bambini ucraini nei territori temporaneamente occupati dalla Russia”. Onyshchak ha sottolineato che oltre 19.000 bambini sono stati illegalmente sottratti alle loro famiglie, e questa potrebbe essere solo la punta dell’iceberg.

Un Appello Diretto alla Presidente del Consiglio

L’azione non si è limitata alla scalata fisica del monte, ma ha anche visto la stesura di un appello diretto all’Onorevole Giorgia Meloni, Presidente del Consiglio dei Ministri. La lettera, firmata da tutti i partecipanti, ha lo scopo di sollecitare un intervento concreto e immediata. “Ringraziamo la Presidente Meloni per il sostegno economico e militare che sta assicurando al nostro Paese”, sottolinea Bohdan Onyshchak. Questo appello, ora nelle mani della Presidente Meloni, è un ulteriore passo nella nostra lotta per attirare l’attenzione su un problema tanto drammatico quanto trascurato.croce

Supporto dalle Autorità Locali e Figure di Rilievo

Il nostro sincero ringraziamento va ai vertici del Comune di Senigallia per il loro indispensabile supporto. Inoltre, siamo grati al gestore della Riserva Naturale Regionale del Monte San Vicino e del Monte Canfaito per averci concesso il nulla osta necessario a portare avanti questa missione così significativa. E non possiamo dimenticare la presenza emotivamente carica di Anatoliy Svyryd “Spartanets”, un famoso veterano ucraino e difensore dell’aeroporto di Donetsk. La sua presenza ha aggiunto un livello di gravità e urgenza alla nostra causa.

L’Appello si Fa Corale

Circa 70 ucraini residenti nelle Marche hanno partecipato alla scalata, unendo le loro voci in un coro di protesta e speranza. “Questo è un crimine di guerra che non può e non deve essere ignorato”, ha dichiarato Bohdan Onyshchak.

Sotto il Segno della Croce

La scalata ha raggiunto il suo apice emotivo e spirituale quando il gruppo è arrivato sotto la croce di monte San Vicino. L’invocazione è stata chiara: “Chiediamo l’aiuto di Dio per riportare la pace in Ucraina”, ha concluso il vicepresidente dell’associazione.

In un mondo in cui le notizie volano veloci ma spesso cadono nel dimenticatoio, la scalata al Monte San Vicino è un faro che illumina una realtà troppo spesso lasciata nell’ombra. L’invito è aperto: uniamoci a questo coro di voci per fare la differenza, per accendere un faro di speranza per i bambini dell’Ucraina.


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Per un mese, in un’atmosfera quasi mistica, volontari dal cuore grande hanno lavorato incessantemente, trasformando semplici gomitoli di lana in coperte calde, avvolgenti come abbracci, e nelle loro preghiere hanno invocato la pace per l’Ucraina. Ogni punto, ogni nodo di lana, è diventato un simbolo di un’affettuosa solidarietà, che supera confini e distanze, che riscalda il corpo e l’anima.

Cari amici, la nostra Associazione ha concluso con grande successo la seconda raccolta solidale alimentare condivisa! A Senigallia abbiamo raccolto molto di più che a Fano, ed anche sta volta abbiamo destinato metà dei generi alimentari alle persone colpite dall’alluvione in Emilia Romagna e l’altra metà alle persone che soffrono a causa della terribile guerra russa contro l’Ucraina.